Vangelo di oggi con commento: 21 Febbraio 2020

Venerdì della VI settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,34-38.9,1.
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà».
Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?
E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».
Traduzione liturgica della Bibbia

Santa Gertrude di Helfta (1256-1301)
monaca bendettina

“Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”
O morte carissima, tu sei il mio felicissimo destino. Che la mia anima trovi in te il suo nido o morte! O morte che generi frutti di vita eterna, mi sommergano completamente i tuoi flutti di vita! O morte, vita perenne, ch’io speri sempre al riparo delle tue ali [cf Sal 90,4]. O morte salvatrice, la mia anima dimori tra i tuoi magnifici beni. O morte preziosissima, tu sei la mia carissima redenzione. Ti prego, assorbi in te tutta la mia vita ed immergi in te la mia morte.

O morte che dai la vita, possa io dissolvermi all’ombra delle tue ali! O morte, goccia di vita, arda per sempre in me la dolcissima scintilla della tua azione vivificante! (…) O morte d’immenso amore, in te sono per me riposti tutti i beni. Prenditi amorevolmente cura di me, affinché morendo io trovi dolcemente riposo sotto la tua ombra.

O morte misericordiosissima, tu sei la mia vita felicissima. Tu sei la mia parte migliore. Tu sei la mia sovrabbondante redenzione. Tu sei la mia gloriosissima eredità. Ti prego avvolgimi tutta in te, nascondi in te tutta la mia vita, riponi in te la mia morte. (…) O morte amatissima, serbami allora in perpetuo per te, nella tua paterna carità, avendomi acquistata e dunque possedendomi per sempre.