Vangelo di oggi con commento: 20 Febbraio 2020

Giovedì della VI settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,27-33.
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?».
Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti».
Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».
E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Traduzione liturgica della Bibbia

San Cirillo di Gerusalemme (313-350)
vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa

Catechesi, n° 13, 3.6.23
« Pietro prese Gesù in disparte, e si mise a rimproverarlo »
Dobbiamo gloriarci piuttosto che vergognarci della croce del Salvatore, perché parlare di croce è «scandalo per i giudei e pazzia per i greci» , ma per noi è annunzio di salvezza. La croce, follia per quanti vanno alla perdizione, per noi che da essa abbiamo la salvezza è potenza di Dio (1 Cor 1,18-24), in quanto come detto chi su di essa morì era il Figlio di Dio, Dio fatto uomo e non un semplice uomo. Se ai tempi di Mosè un agnello poté allontanare l’angelo sterminatore (Es 12,23), logicamente e molto più efficacemente l’Agnello di Dio poté addossarsi i peccati del mondo per liberarlo dalle sue colpe (Gv 1,23). (…)

Non rinunziò alla vita perché costretto, non fu neppure immolato da altri ma fu lui a volersi immolare. Ascolta le sue parole: «Ho il potere di lasciare la vita e il potere di riprenderla» (Gv 10,18). Andò quindi incontro alla passione per sua libera scelta, lieto di realizzare il suo sublime progetto, gioioso per la corona che a lui era proposta e soddisfatto per la salvezza che offriva agli uomini. Non si vergognò della croce salvezza del mondo, perché non era un pover uomo a patire, ma Dio fatto uomo e perciò capace di meritare il premio della pazienza.

Non gioire della croce solo in tempo di pace, ma abbi la medesima fede in tempo di persecuzione; non essere amico di Gesù in tempo di pace e suo nemico in tempo di guerra. Riceverai il perdono dei peccati e i carismi regali che elargirà al tuo spirito, dovrai combattere generosamente per il tuo Re quando si scatenerà la guerra. Gesù innocente è stato crocifisso per te, lui che era senza peccato. Sei tu che ne ricevi la grazia, non gliela fai tu, o piuttosto gliela fai ma solo in quanto è cosa a lui gradita che tu contraccambi il dono di essersi fatto crocifiggere per te sul Golgota.