Vangelo di oggi 6 Marzo 2020 con commento

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,20-26.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,
lascia lì il tuo dono davanti all’altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo! »

San Giovanni Crisostomo (ca 345-407)
sacerdote ad Antiochia poi vescovo di Costantinopoli, dottore della Chiesa

Omelia sul tradimento di Giuda, 6; PG 49, 390
“Và prima a riconciliarti con il tuo fratello”
Ascolta quanto dice il Signore: “Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono”. Ma dirai: “Devo lasciare l’offerta e il sacrificio?” “Certamente, risponde lui, poiché il sacrificio è offerto giustamente purché tu viva in pace col fratello”. Quindi, se il fine del sacrificio è la pace col tuo prossimo, e tu non mantieni la pace, non serve a nulla che tu prenda parte al sacrificio, anche con la tua presenza. La prima cosa che hai da fare è ristabilire la pace, quella pace per la quale, lo ripeto, è offerto il sacrificio. Allora, riceverai da quel sacrificio un buon profitto.

Poiché il Figlio dell’uomo è venuto per riconciliare col Padre l’umanità. Come dice Paolo: “Ora Dio ha riconciliato a sé tutte le cose” (Col 1,20.22); “per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia” (Ef 2,16). Ecco perché colui che è venuto a fare la pace ci chiama beati se seguiamo il suo esempio e ci partecipa il suo nome: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9). Perciò, quanto ha fatto Cristo, il Figlio di Dio, realizzalo anche tu per quanto è possibile alla natura umana. Fa’ regnare la pace negli altri come in te. Non dà forse Cristo il nome di figlio di Dio all’amico della pace? Ecco perché la sola buona disposizione che ci richiede all’ora del sacrificio è che siamo riconciliati coi fratelli. Ci mostra così che fra tutte le virtù la più grande è la carità.