Vangelo di oggi 31 Marzo 2020 con commento

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,21-30.
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire».
Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.
Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico.
Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui».
Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.
Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite».
A queste sue parole, molti credettero in lui.

San Giovanni Fisher (ca 1469-1535)
vescovo e martire

Omelia per il Venerdì Santo
« Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che Io Sono »
Lo stupore è la fonte alla quale i filosofi attingono il loro grande sapere. Incontrano e contemplano i prodigi della natura, come per esempio i terremoti, il tuono (…), le eclissi solari e lunari, e colpiti da tali meraviglie, ne cercano le cause. In questo modo, mediante ricerche pazienti e lunghe investigazioni, giungono a un sapere e a una profondità notevoli, che gli uomini chiamano “filosofia naturale”.

Esiste però un’altra forma di filosofia più elevata, che supera la natura, alla quale si giunge anche mediante lo stupore. E, senz’alcun dubbio, fra quanto caratterizza la dottrina cristiana, è particolarmente straodinario e meraviglioso il fatto che il Figlio di Dio, per amore per l’uomo, abbia consentito ad essere crocifisso e a morire sulla croce. (…) Non è forse sorprendente che colui per cui dobbiamo avere il più grande timore rispettoso abbia provato una paura tale da sudare acqua e sangue? (…) Non è forse sorprendente che colui che dà la vita ad ogni creatura abbia tollerato una morte così ignobile, crudele e dolorosa?

Così coloro che si sforzano di meditare e di ammirare questo “libro” così staordinario della croce, con un cuore mite e una fede sincera, giungeranno a un sapere più fecondo di quanti, in gran numero, studiano e meditano quotidianamente sui libri ordinari. Per un vero cristiano questo libro è oggetto di studio sufficiente per tutti i giorni della vita.