Sant’Agnese parla a Santa Brigida di una corona di sette pietre preziose


Sant’Agnese parla dicendo: «Vieni, figlia mia, e porrò sul tuo capo una corona con sette pietre preziose. Cos’è questa corona se non la prova di una pazienza in­superabile, fatta di afflizioni, e a sua volta ornata e arric­chita da Dio con delle corone? Dunque, la prima pietra di questa corona è un dia­spro che ti è stato posto sul capo da colui che vomitava su di te parole ingiuriose, dicendo che non sapeva di quale spirito tu parlassi e che era meglio che tu ti dedi­cassi alla filatura come sanno fare le donne, anziché di­scutere della sacra Scrittura. Di conseguenza, così come il diaspro rafforza la vista ed accende la gioia dell’ani­ma, allo stesso modo Dio suscita la gioia dell’anima con le tribolazioni e illumina lo spirito per comprendere le cose spirituali. La seconda pietra è uno zaffiro che ha posto nella tua corona chi ti lodava alla tua presenza e sparlava di te in tua assenza. Dunque, così come lo zaffiro è del co­lore del cielo e mantiene sane le membra, allo stesso modo la cattiveria degli uomini mette alla prova il giu­sto affinché diventi celeste e mantiene forte l’anima af­finché non diventi preda della superbia. La terza pietra è uno smeraldo che è stato aggiunto alla tua corona da chi sostiene che hai parlato senza pensare e senza sapere quello che dicevi. Infatti, così come lo smeraldo, sebbene fragile per sua natura, è bel­lo e verde, allo stesso modo la menzogna di simili perso­ne verrà messa subito a tacere, ma renderà bella la tua anima grazie al premio e alla ricompensa di una pazien­za insuperabile. La quarta pietra è la perla che ti ha dato chi in tua presenza ha offeso con ingiurie l’amico di Dio, ingiurie delle quali hai provato più risentimento che se fossero state rivolte direttamente a te. Di conseguenza, così co­me la perla, che è bella e bianca, allevia le passioni del cuore, allo stesso modo le pene d’amore introducono Dio nell’anima e placano le passioni della collera e dell’impazienza. La quinta pietra è un topazio. Chi ti parlava con amarezza ti ha dato questa pietra, che tu invece hai be­nedetto. Per questo, così come il topazio ha il colore dell’oro e custodisce la castità e la bellezza, similmente non c’è nulla di più bello e gradito a Dio che amare quanti ci hanno danneggiato e offeso e pregare Dio per quelli che ci perseguitano. La sesta pietra è un diamante. Questa pietra ti è sta­ta data da chi ha ferito gravemente il tuo corpo, cosa che hai tollerato con grande pazienza, a tal punto che non hai voluto disonorarlo. Perciò, così come il diaman­te non si rompe con dei colpi ma con il sangue di capro, allo stesso modo Dio gradisce molto che non si cerchi la vendetta e si dimentichi invece ogni danno ricevuto per amore di Dio, pensando senza sosta a ciò che Dio stesso compie per amore dell’uomo. La settima pietra è un granato. Questa pietra ti è stata data da colui che ti ha recato notizie false, dicendo che tuo figlio Carlo era morto, annuncio che hai accolto con pazienza e rassegnazione. Di conseguenza, così co­me il granato risplende in una casa e sta molto bene in­castonato in un anello, l’uomo sopporta con pazienza la perdita di qualcosa che gli è molto caro, che spinge Dio ad amarlo, che risplende alla presenza dei santi e che ri­sulta gradevole come una pietra preziosa». Libro IV, 124