Rosa Mistica: “sono assolutamente convinto delle apparizioni” afferma il parroco

Durante un colloquio avuto con due sacerdoti il 21 giugno 1973, Mons. Rossi dichiarò quanto segue:

“Quando 18 dicembre 1947 apparve la Madonna, per la prima volta, nel duomo di Montichiari a Pierina Gilli, alla presenza di centinaia di persone, io, purtroppo, non ero presente, perché a quel tempo ero ancora parroco a Gardone. Tuttavia avevo sentito parlare delle apparizioni. Solo nel luglio 1949 divenni parroco di Montichiari e vi rimasi per ben 22 anni, fino al 1971. Per mezzo dei sacerdoti del luogo, dei miei cappellani e soprattutto dei parrocchiani, venni quindi a conoscenza dei particolari, assai precisi, specie per quanto riguarda i tre miracoli ottenuti durante la prima apparizione. Nel duomo stesso, e seduta stante, ottennero la guarigione un bambino poliomielitico, una giovane tubercolotica di 26 anni, che poi si fece suora, e una terza di 36 anni minorata fisicamente e mentalmente”.

Pertanto Mons. Rossi conclude affermando:

“Sono assolutamente convinto della autenticità di queste apparizioni”. E prosegue dicendo: “Quando ero parroco feci collocare nel mezzo del duomo, sotto la cupola, nel punto dove la Madonna aveva posato i suoi piedi, alcuni inginocchiatoi. Non che dubitassi delle apparizioni, ma mi sembrava cosa poco riguardosa che qualche donna, per esprimere il sentimento della sua devozione, si gettasse per terra, coprendo di baci quel tratto di superficie della chiesa, tanto venerato.

In seguito, giunse un giorno il Vescovo per visitare la parrocchia. Egli mi consigliò di togliere quegli inginocchiatoi. Io li tolsi ed in quel posto collocai un grande vaso. Su consiglio di Pierina, incaricai una nota fabbrica di statue di legno di Ortisei, in Val Gardena, di scolpire una statua della Madonna. Trovai colà uno scultore, certo Caio Perathoner; padre di ben otto figli, persona molto religiosa, al quale dissi di scolpirmi una statua della SS. Vergine secondo le mie istruzioni e, possibilmente, di lavorare stando in ginocchio, come usavano fare gli scultori di una volta. Si narra appunto che Fra Angelico ed altri sommi di quei tempi dipingessero i loro quadri stando inginocchiati.

Quando venne il giorno della consegna della statua, Perathoner era raggiante, poiché asseriva che quella Madonna era la più bella di quante fino allora avesse fatte.

Venne collocata sull’altare, in una nicchia laterale del duomo. Da quanto potei osservare durante i miei 22 anni di parrocchiato, posso affermare che quella statua ha il potere di emanare sensazioni celestiali. Anche gli uomini vi si inginocchiano davanti profondamente scossi. Altri piangono e molti si convertono.

Pierina Gilli si espresse dicendo che quella statua assomigliava molto alla Madonna apparsale, senza però raggiungere quell’indescrivibile fascino e quella sovrumana bellezza propria della Vergine stessa. Inoltre chiese che, prima di collocarla nel duomo, la statua venisse portata, per lo spazio di due settimane, quale Madonna “pellegrina”, intorno a Montichiari.

In una di quelle processioni avvenne un fatto straordinario. Un uomo, che da tempo soffriva per una infezione purulenta ad un orecchio, attese il passaggio della statua e riuscì a toccarla, tenendo nella mano un batuffolo d’ovatta, che quindi introdusse subito nell’orecchio ammalato.

Quando poco dopo tolse l’ovatta dall’orecchio, la trovò inzuppata di pus con dentro una piccola scheggia d’osso. Da quell’istante fu completamente guarito”.

LA POSIZIONE DELL’AUTORITA’ DIOCESANA

Continua Mons. Rossi:

“Il Vescovo Mons. Giacinto Tredici non prese mai alcuna posizione riguardante le apparizioni, ma la mia impressione personale è che egli le ritenesse autentiche, e nel 1951, durante una sua visita pastorale, dichiarò in duomo, davanti ai fedeli ivi accorsi, che se non vi erano state ancora le prove assolute del carattere soprannaturale del fenomeno, esisteva però un numero considerevole di fatti inspiegabili per la ragione umana.

Mons. Tredici costituì a suo tempo una commissione d’inchiesta, ma secondo la mia ferma opinione, codesta commissione iniziò i lavori con uno spirito di contestazione del tutto negativo, e non arrivò ad assolvere il proprio compito. Ed ecco come, e perché:

Nessun miracolo venne preso in considerazione ed esaminato;

nessun testimone venne interrogato;

un medico affermò persino che Pierina Gilli era una morfinomane, calunnia questa assolutamente diffamatoria”.

Ecco a proposito la dichiarazione della Gilli “In occasione di quella visita medica mi fu chiesto quali malattie avessi avuto prima di allora. Perciò risposi di aver sofferto a causa di calcoli renali e di aver fatto uso di calmanti per lenire i forti dolori, ma quando dissi tutto questo ai medici, il loro verdetto era gia stato pronunziato; verdetto in cui io ero bollata come morfinomane”.

La commissione d’inchiesta tenne in considerazione soltanto il suddetto referto, mentre volle ignorare la dichiarazione fatta dal Primario di una clinica psichiatrica di Brescia, il Prof Onarti, il quale attestò che la Gilli era perfettamente sana e normale”.

Mons. Rossi dichiara ancora:

“Venni a sapere che la Gilli aveva redatto a suo tempo una relazione su tutti gli eventi delle apparizioni da inviare al Santo Padre Pio XII. Codesta relazione però non giunse mai nelle sue mani, perché vi furono dei sacerdoti che ne impedirono l’inoltro.

Pierina Gilli, afferma sempre Mons. Rossi, ha molti nemici.

Frattanto “nessun componente la commissione d’inchiesta è ancora in vita, all’infuori di uno solo. D’altro canto, Pierina ha anche moltissimi sostenitori. Primi fra tutti il Vescovo Mons. Tredici, amico personale di Papa Roncalli, Mons. Tredici ha sempre temuto l’ottusita degli avversari.

Mons. Rossi prosegue il suo racconto:

“Per conto mio affermo con assoluta convinzione l’autenticità delle apparizioni. Quando per la durata di 22 anni si è stato parroco in un luogo, si ha la possibilità di fare molta esperienza; si sentono, si osservano molte cose. Mi ritenni perciò in diritto e in dovere di abbellire il duomo con una statua della Madonna. Debbo confessare che ogni qualvolta mi avvicino ad essa posso sperimentare una sensazione meravigliosa di grande lucidità.

Quando poi, in seguito, la SS. Vergine apparve a Fontanelle, feci sì che il luogo si presentasse decoroso e degno di tanta grazia. Feci costruire la piccola cappella e chiamai il figlio dello scultore Perathoner d’Ortisei (quello stesso che aveva giù scolpito la grande statua del duomo), per affidargli l’ordinazione di una seconda statua da collocarsi a Fontanelle. Feci costruire anche una pensilina per i pellegrini e una comoda vasca per i bagni. Con ciò io credo di aver sufficientemente testimoniato circa l’assoluta veridicità dei fenomeni di Montichiari”.

Mons. Rossi sottolinea ancora:

“Ogni giorno che passa mi convinco sempre più di quanto ho affermato circa i fatti di Montichiari. Giornalmente vengo a conoscenza di stupefacenti miracoli, conversioni e sovrabbondanza di grazie. Inoltre dichiaro qui apertamente che il precedente Vescovo diocesano, Mons. Giacinto Tredici, era anch’egli convinto della veridicità del fenomeni, che ebbero inizio nel 1947 egli morì nel 1964.

Per un lungo spazio di tempo, cioè per 17 anni, Mons. Tredici ebbe dunque la possibilità di toccare i fatti con mano, rendendosi personalmente conto di tutto ciò che era avvenuto a Montichiari. Purtroppo egli tralasciò di combattere gli avversari”.

A tal proposito Pierina Gilli afferma:

“Ho riferito personalmente a Sua Eccellenza il Vescovo circa le apparizioni, previo il giuramento sul Santo Vangelo. Ciò dimostra che sua eccellenza il Vescovo era intimamente convinto che io dicessi la verità, altrimenti non mi avrebbe esposta ad una prova così impegnativa. Egli mi ritenne del tutto normale, e mi usò tanta cordialità e benevolenza”.