Papa Francesco passa alla marcia della riforma finanziaria in Vaticano

Forse non esiste un unico progetto di riforma, ma un’elica onorata per il cambiamento spesso è l’intersezione di scandalo e necessità. Questo sembra certamente essere il caso del Vaticano di Papa Francesco per quanto riguarda le finanze, dove in nessun momento dal 2013-14 sono state avviate le riforme così velocemente e furiose come in questo momento.

La differenza è che sette anni fa, la raffica di attività riguardava principalmente nuove leggi e strutture. Oggi si tratta più di applicazione e applicazione, che è sempre più complicato, perché significa che persone specifiche potrebbero perdere lavoro o potere e, in alcuni casi, potrebbero subire accuse penali.

L’ultimo di questi sviluppi è arrivato martedì, quando il Vaticano ha annunciato che a seguito di un raid negli uffici della Fabbrica di San Pietro , l’ufficio che amministra la Basilica di San Pietro, il papa ha nominato l’arcivescovo italiano Mario Giordana, un ex ambasciatore papale ad Haiti e La Slovacchia, in qualità di “commissario straordinario” della fabbrica con il compito di “aggiornare i suoi statuti, fare luce sulla sua amministrazione e riorganizzare i suoi uffici amministrativi e tecnici”.

Secondo quanto riportato dalla stampa italiana, la mossa arriva dopo ripetute denunce interne alla fabbrica per irregolarità nei contratti, sollevando sospetti di favoritismo. La 78enne Giordana, secondo la dichiarazione vaticana di martedì, sarà assistita da una commissione.

Nonostante lo stallo generale legato al coronavirus negli ultimi mesi, è stato un periodo di guida in termini di un rimpasto finanziario in Vaticano, con lo shake di martedì solo l’ultimo capitolo.

L’Italia ha subito un blocco a livello nazionale l’8 marzo e da allora Papa Francesco ha adottato le seguenti misure:

Nominato il banchiere ed economista italiano Giuseppe Schlitzer il 15 aprile come nuovo direttore dell’Autorità per le informazioni finanziarie del Vaticano, la sua unità di vigilanza finanziaria, dopo la brusca partenza dello scorso novembre dell’esperto svizzero antiriciclaggio René Brülhart.
Il 1 ° maggio, cinque impiegati vaticani licenziati si ritenevano coinvolti in un controverso acquisto di un pezzo di proprietà a Londra da parte del Segretariato di Stato, che si è svolto in due fasi tra il 2013 e il 2018.
Ha convocato una riunione di tutti i capi dipartimento per discutere della situazione finanziaria del Vaticano e delle possibili riforme all’inizio di maggio, con un rapporto dettagliato del gesuita padre Juan Antonio Guerrero Alves, nominato da Francesco lo scorso novembre come prefetto del Segretariato per l’economia.
Ha chiuso nove holding a metà maggio con sede nelle città svizzere di Losanna, Ginevra e Friburgo, tutte create per gestire parti del portafoglio di investimenti del Vaticano e le sue proprietà immobiliari e immobiliari.
Trasferito il “Centro per l’elaborazione dei dati” del Vaticano, fondamentalmente il suo servizio di monitoraggio finanziario, dall’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA) al Segretariato per l’economia, nel tentativo di creare una distinzione più forte tra amministrazione e controllo .
Ha emesso una nuova legge sugli appalti il ​​1 ° giugno, che si applica sia alla Curia romana, ovvero alla burocrazia che governa la chiesa universale, sia allo Stato della Città del Vaticano. Blocca i conflitti di interesse, impone procedure di gara competitive e centralizza il controllo sugli appalti.
Nominato laico italiano Fabio Gasperini, ex esperto di servizi bancari per Ernst and Young, come nuovo funzionario numero due dell’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede, in effetti la banca centrale del Vaticano.
Cosa sta guidando questa raffica di attività?

Per prima cosa, c’è Londra.

Lo scandalo in atto è stato un enorme imbarazzo, tra le altre cose mettendo in discussione l’efficacia degli sforzi di riforma del papa. È particolarmente preoccupante dal momento che presumibilmente, ad un certo punto quest’anno il Vaticano dovrà affrontare il prossimo round di revisione da parte di Moneyval, l’agenzia antiriciclaggio del Consiglio d’Europa, e se l’agenzia decide la debacle di Londra significa che il Vaticano non è serio riguardo alla conformità con standard internazionali di trasparenza e responsabilità, potrebbe essere bloccato dai mercati valutari e affrontare costi di transazione significativamente più elevati.

Per un altro, c’è il coronavirus.

L’analisi presentata al papa e ai capi dipartimento da Guerreo suggerisce che il deficit del Vaticano potrebbe aumentare fino al 175% quest’anno, raggiungendo quasi $ 160 milioni, a causa del calo del reddito derivante da investimenti e proprietà immobiliari, nonché dalla riduzione dei contributi delle diocesi in tutto il mondo mentre lottano con i propri problemi finanziari.

Tale deficit si aggiunge a diverse debolezze strutturali a lungo termine della situazione finanziaria del Vaticano, soprattutto un’incombente crisi pensionistica. Fondamentalmente, il Vaticano ha un organico eccessivo rispetto alle sue risorse e lotta solo per far fronte ai salari, figuriamoci mettendo da parte i fondi che saranno necessari man mano che la forza lavoro di oggi inizia a raggiungere l’età pensionabile.

In altre parole, una pulizia finanziaria completa della casa non è più semplicemente un desiderio morale, o un impulso alle pubbliche relazioni per evitare futuri scandali pubblici. È una questione di sopravvivenza, che ha quasi sempre l’effetto di chiarire il pensiero e dare un senso di urgenza.

Resta da vedere quanto saranno efficaci queste nuove misure. Per prima cosa, sarà importante vedere se la recensione della fabbrica segue la stessa sceneggiatura di tante altre indagini vaticane sugli scandali finanziari, che è quella di identificare una manciata di laici italiani, consulenti esterni o impiegati diretti, e dare la colpa tutti su di loro, isolando così i cardinali e il clero anziano dalla colpevolezza.

Tuttavia, sei mesi fa era allettante concludere che papa Francesco avesse rinunciato alla riforma finanziaria. Oggi, dato il doppio senso di scandalo e debito, sembra decisamente serio.