Papa Francesco consola i parenti dei cari uccisi nella fuga precipitosa in discoteca

Papa Francesco ha confortato i parenti dei propri cari uccisi in una fuga precipitosa in una discoteca nel 2018 durante un’udienza in Vaticano sabato.

Parlando ai familiari e agli amici di coloro che sono morti nella fuga precipitosa nella città italiana di Corinaldo, il papa ha ricordato il 12 settembre di essere rimasto scosso quando ha appreso per la prima volta la notizia.

“Questo incontro aiuta me e la Chiesa a non dimenticare, a tenere a cuore, e soprattutto ad affidare i vostri cari al cuore di Dio Padre”, ha detto.

Sei persone sono state uccise e 59 ferite alla discoteca Lanterna Azzurra l’8 dicembre 2018. Tre ragazze adolescenti, due ragazzi e una donna che aveva accompagnato la figlia a un concerto sul posto sono morti durante la fuga precipitosa.

Sei uomini sono comparsi davanti a un tribunale a marzo ad Ancona, nell’Italia centrale, con l’accusa di omicidio colposo relativo all’incidente.

“Ogni tragica morte porta con sé un grande dolore”, ha detto il papa. “Ma quando vengono presi cinque adolescenti e una giovane madre, è immenso, insopportabile, senza l’aiuto di Dio”.

Ha detto che, sebbene non potesse affrontare le cause dell’incidente, si è unito “con tutto il cuore alla tua sofferenza e al tuo legittimo desiderio di giustizia”.

Osservando che Corinaldo non è lontano dal santuario mariano di Loreto, ha detto che la Beata Vergine Maria era vicina a coloro che hanno perso la vita.

“Quante volte l’hanno invocata nell’Ave Maria: ‘Pregate per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte!’ E anche se in quei momenti caotici non hanno potuto farlo, la Madonna non dimentica le nostre suppliche: è una Madre. Certamente lei li ha accompagnati all’abbraccio misericordioso di suo Figlio Gesù “.

Il papa ha osservato che la fuga precipitosa è avvenuta nelle prime ore dell’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione.

Ha detto: “In quello stesso giorno, al termine della recita dell’Angelus, ho pregato con la gente per le giovani vittime, per i feriti e per voi familiari”.

“So che molti – a cominciare dai vostri vescovi, qui presenti, i vostri sacerdoti e le vostre comunità – vi hanno sostenuto con la preghiera e con l’affetto. Continua anche la mia preghiera per te e l’accompagno con la mia benedizione “.

Dopo aver impartito la benedizione, Papa Francesco ha invitato i presenti a dire un’Ave Maria per i morti, ricordandoli per nome: Asia Nasoni, 14 anni, Benedetta Vitali, 15, Daniele Pongetti, 16, Emma Fabini, 14, Mattia Orlandi, 15, ed Eleonora Girolimini, 39.