Padre Amorth ci svela i segreti di satana

Qual è il volto di Satana? Come immaginarlo? Che origine ha la sua rappresentazione con coda e corna? Puzza davvero di zolfo?
Satana è un puro spirito. Siamo noi che per immaginarlo gli diamo una raffigurazione fisica; e lui, quando appare, assume un aspetto sensibile. Per quanto brutto possiamo rappresentano, è sempre immensamente più brutto; non si tratta di bruttezza fisica, ma di perfidia e lontananza da Dio, il sommo bene e il culmine di ogni bellezza. Penso che la raffigurazione con corna, coda, ali da pipistrello, voglia significare il degrado avvenuto in questo essere spirituale che, creato buono e splendente, è diventato orrido e perfido. Così noi, con forme alla nostra mentalità, lo immaginiamo un poco me un uomo che venga declassato al rango di un animale (corna, artigli, coda, ali..). Ma si tratta di nostra immaginazione. Come pure il demonio, quando vuole rendersi visibilmente presente, assume un aspetto sensibile, falso, ma tale da farsi vedere: può essere un animale spaventoso, un uomo orribile e potrebbe anche essere un elegante signore; varia secondo l’effetto che intende provocare, di paura o di attrazione.
Quanto agli odori (zolfo, bruciato, sterco…), si tratta di fenomeni che il demonio può provocare, come può provocare fenomeni fisici sulla materia e mali fisici nel corpo umano. Può anche agire sulla nostra psiche, at traverso sogni, pensieri, fantasie; e può trasmetterci i suoi sentimenti: odio, disperazione. Sono tutti fenomeni che si verificano nelle persone colpite da mali satanici e soprattutto nei casi di possessione. Ma la vera perfidia e la vera bruttezza di questo essere spirituale è superiore ad ogni immaginazione umana e ad ogni possibilità di rappresentazione.

Il demonio può localizzarsi in un uomo, in una sua parte, in un luogo? E può coabitare con lo Spirito Santo?
Essendo puro spirito, il demonio non si localizza in un posto o in una persona, anche se ne dà l’impressione. In realtà non si tratta di localizzarsi, ma di agire, di influire. Non è una presenza come un essere che va da ad abitare in un altro essere; o come l’anima nel corpo. E come una forza che può agire nella mente, in tutto un corpo umano o in una parte di esso. Per cui anche noi esorcisti abbiamo talvolta l’impressione che il demonio (preferiamo dire il male) stia, ad esempio, nello stomaco. Ma si tratta solo di una forza spirituale che agisce nello stomaco.
Così sarebbe errato pensare che nel corpo umano ci possa abitare lo Spirito Santo e il demonio, come se due rivali stessero nella stessa camera. Sono forze spirituali che possono agire contemporaneamente e in modo diverso in uno stesso soggetto. Poniamo ad esempio il caso di un santo che abbia il tormento di una possessione diabolica: senza dubbio il suo corpo è tempio del lo Spirito Santo, nel senso che la sua anima, il suo spirito, aderiscono pienamente a Dio e seguono la guida dello Spirito Santo. Se noi pensassimo a questa unione come a un qualche cosa di fisico, anche le malattie sarebbero incompatibili con la presenza dello Spirito Santo; è in vece una presenza, quella dello Spirito Santo, che san tifica l’anima e guida l’agire e il pensare. Ecco perché la presenza dello Spirito Santo può coesistere con le sofferenze provocate da una malattia o da un’altra forza, come è quella del demonio.

Non potrebbe Dio bloccare l’azione di Satana? Non potrebbe bloccare l’opera degli stregoni e dei maghi?
Dio non lo fa perché, creando gli angeli e gli uomini liberi, lascia che agiscano conforme alla loro natura intelligente e libera. Poi, alla fine, tirerà le somme e darà a ciascuno ciò che merita. Credo che a questo proposito sia quanto mai chiara la parabola dei buon grano e della zizzania: alla richiesta dei servi di estirpare la zizzania, il padrone rifiuta e vuole che si aspetti il tempo della mietitura. Dio non rinnega le sue creature, anche se si comportano male; in caso contrario, se le bloccasse, il giudizio sarebbe già fatto, prima ancora che la creatura abbia la possibilità di esprimere se stessa integralmente. Noi siamo esseri finiti; i nostri giorni terreni sono contati, per cui ci di spiace questa pazienza di Dio: vorremmo vedere subito il bene premiato e il male punito. Dio aspetta, lasciando all’uomo il tempo di convertirsi e servendosi anche del demonio perché l’uomo possa dare prova di fedeltà al suo Signore.

Molti non credono nel demonio perché sono guariti in seguito a cure psicologiche o psicoanalitiche.
E chiaro che in quei casi non si trattava di mali malefici e tanto meno di possessioni malefiche. Ma non so no necessari questi disturbi per credere nell’esistenza del demonio. La parola di Dio è molto esplicita in proposito; ed è chiaro il riscontro che rileviamo nella vita umana, individuale e sociale.

Gli esorcisti interrogano il demonio e ne ottengono risposte. Ma se il demonio è il principe della menzogna, che cosa di utile si può ottenere ad interrogarlo?
E vero che le risposte del demonio vanno poi vaglia te. Ma talvolta il Signore impone al demonio di dire la verità, per dimostrare che Satana è stato sconfitto da Cri sto ed è anche costretto a ubbidire ai seguaci di Cristo che agiscono nel suo nome. Spesso il maligno afferma espressamente di essere costretto a parlare, cosa che fa di tutto per evitare. Ma, ad esempio, quando è costretto a rivelare il suo nome, è per lui una grossa umiliazione, un segno di sconfitta. Guai però se l’esorcista si perdesse dietro a domande curiose (che il Rituale espressamente vieta) o se si lasciasse guidare in una discussione dal demonio! Proprio perché è maestro di menzogna, Satana resta umiliato quando Dio lo costringe a dire la verità.

Sappiamo che Satana odia Dio. Si può dire che anche Dio odia Satana, per la sua perfidia? Esiste dialogo tra Dio e Satana?
«Dio è amore», come lo definisce s. Giovanni (1 Gv 4,8). In Dio ci può essere disapprovazione per il comportamento, mai odio: «Tu ami le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato» (Sap 11,23-24) . L’odio è un tormento, forse il più grande dei tormenti; è inammissibile in Dio. Quanto al dialogo, possono le creature interromperlo col Creatore, ma non viceversa. libro di Giobbe, i colloqui tra Gesù e gli indemoniati, le affermazioni dell’Apocalisse; ad esempio: «Ora è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti a Dio giorno e notte» (12,10), lasciano supporre che non c’è chiusura da parte di Dio di fronte alle sue creature, per quanto perverse.

La Madonna a Medjugorje parla spesso di Satana. Si può dire che egli oggi sia più forte che nel passato?
Credo di sì. Ci sono epoche storiche di maggior corruzione che altre, anche se sempre troviamo il bene e il male. Ad esempio, se studiamo la condizione dei Romani ai tempi della decadenza dell’Impero, non c’è dubbio che troviamo generalizzata una corruzione che non c’era ai tempi della Repubblica. Cristo ha sconfitto Sa tana e dove regna Cristo, Satana cede. Per questo troviamo in certe aree del paganesimo uno scatenarsi del demonio superiore a quanto riscontriamo presso i popoli cristiani. Ho, ad esempio, studiato questo fenomeno in certe zone dell’Africa. Oggi il demonio è assai più forte nella vecchia Europa cattolica (Italia, Francia, Spagna, Austria…) perché in queste nazioni il calo della fede è pauroso e intere masse si sono date in preda alla superstizione, come abbiamo fatto notare a proposito delle cause dei mali malefici.

Nei nostri incontri di preghiera avvengono spesso liberazioni dal maligno, benché non si facciano esorcismi, ma solo preghiere di liberazione. Lei ci crede o pensa che ci illudiamo?
Ci credo perché credo nella forza della preghiera. Il Vangelo ci presenta il caso più difficile di liberazione, quando ci parla di quel giovane su cui gli apostoli hanno pregato invano. Ne abbiamo parlato nel secondo capitolo. Ebbene, Gesù richiede tre condizioni: la fede, la preghiera, il digiuno. E questi restano sempre i mezzi più efficaci. Indubbiamente la preghiera è più forte quando è fatta da un gruppo. Anche questo il Vangelo ce lo dice. Non mi stancherò mai di ripetere che ci si può liberare dal demonio con la preghiera e senza esorcismi; mai con gli esorcismi e senza preghiera.
Aggiungo poi che, quando preghiamo, il Signore ci dà ciò di cui abbiamo bisogno, anche indipendentemente dalle nostre parole. Noi non sappiamo quello che dobbiamo chiedere; è lo Spirito che prega per noi, «con gemiti inesprimibili». Per cui il Signore ci dà molto di più di quello che domandiamo, molto di più di quello che oseremmo sperare. Mi è capitato di vedere persone liberate dal demonio mentre p. Tardif faceva preghiere di guarigione; e mi è capitato di assistere a guarigioni mentre mons. Milingo faceva preghiere di liberazione. Preghiamo: ci pensa poi il Signore a darci quello di cui abbiamo bisogno.

Esistono luoghi privilegiati per la liberazione da mali malefici? Talvolta se ne sente parlare.
Si può pregare ovunque, ma non c’è dubbio che da sempre — sono luoghi privilegiati di preghiera quelli in cui il Signore si è particolarmente manifestato o quel li a lui direttamente consacrati. Già presso il popolo ebraico troviamo tutta una serie di questi luoghi: dove Dio si era manifestato ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe… Noi pensiamo ai nostri santuari, alle nostre chiese. Per cui spesso le liberazioni dal demonio non avvengono al la fine di un esorcismo, ma presso un santuario. P. Candido era particolarmente legato a Loreto e Lourdes, per ché molti suoi malati sono stati liberati in quei santuari.
E vero che ci sono anche luoghi in cui ricorrono con speciale fiducia coloro che sono colpiti dal demonio. Ad esempio a Sarsina, dove il collare di ferro, usato per penitenza da s. Vicinio, è stato spesso occasione di liberazioni; un tempo si andava al santuario di Caravaggio oppure a Clauzetto, dove si venera una reliquia del preziosissimo sangue di Nostro Signore; in questi luoghi spesso i colpiti dal demonio hanno ottenuto la guarigione. Direi che anche il ricorso a luoghi particolari è utile per provocare in noi una maggior fede; ed è questa che conta.

Mi sono liberata. La preghiera e il digiuno mi hanno giovato più degli esorcismi, da cui ho avuto solo benefici passeggeri.
Ritengo valida anche questa testimonianza; sostanzialmente abbiamo già dato sopra la risposta. Ribadiamo il concetto, molto importante, che il colpito non deve avere un atteggiamento passivo, come se stesse nell’esorcista il compito di liberarlo; ma è necessario che collabori attivamente.

Vorrei sapere che differenza c’è tra l’acqua benedetta e l’acqua di Lourdes o di altri santuari. Così pure che differenza c’è tra l’olio esorcizzato e l’olio che scaturisce da certe immagini sacre o che arde nelle lampade poste in certi santuari e che viene usato con devozione.
L’acqua, l’olio, il sale esorcizzati o benedetti sono dei sacramentali. Ma anche se ricevono un’efficacia particolare per l’intercessione della Chiesa, è la fede con cui vengono usati a conferire loro l’efficacia nei casi concreti. Gli altri oggetti di cui parla il richiedente non so no sacramentali, ma hanno la loro efficacia conferita dalla fede, attraverso cui si invoca l’intercessione derivante dalla loro provenienza: dalla Madonna di Lourdes, dal Bambino di Praga, ecc.

Ho un vomito continuo di saliva densa e schiumosa. Nessun medico ha saputo darmene spiegazione.
Se ne sente beneficio, può essere un segno di liberazione da qualche influsso malefico. Spesso chi ha ricevuto un maleficio, mangiando o bevendo qualcosa di fatturato, se ne libera vomitando saliva densa e schiumosa. In questi casi consiglio tutto ciò che si suggerisce quando occorre una liberazione: molta preghiera, sacramenti, perdono di cuore… quanto già abbiamo detto. In più, bere acqua benedetta e olio esorcizzato.

Non so perché, sono molto invidiato. Temo che questo mi possa danneggiare. Vorrei sapere se le gelosie e le invidie possono causare mali malefici.
Li possono causare solo se sono occasioni per fare un maleficio. Diversamente sono sentimenti che corro dono chi li ha e che, indubbiamente, turbano la buona armonia. Pensiamo anche solo alla gelosia di un coniuge: non causa mali malefici, ma rende infelice un matrimonio che avrebbe potuto essere ben riuscito. Non causano altri disturbi.

Mi è stato consigliato di fare spesso preghiere di rinuncia a Satana. Non ne ho ben capito il motivo.
E sempre utilissimo il rinnovo dei voti battesimali, in cui riaffermiamo la nostra fede in Dio, la nostra adesione a lui, e rinunciamo a Satana e a tutto quello che ci proviene dal demonio. Il consiglio che le è stato dato suppone che lei abbia contratto dei legami che deve spezzare. Chi frequenta maghi, contrae un legame malefico sia col demonio sia col mago; così chi frequenta sedute spiritiche, sètte sataniche, ecc. Tutta la Bibbia, soprattutto l’Antico Testamento, è un continuo invito a spezzare ogni legame con gli idoli e a rivolgersi decisamente all’unico Dio.

Che valore protettivo ha portare al collo immagini sacre? Sono molto in uso medaglie, crocifissi, scapolari…
Hanno sicura efficacia se questi oggetti sono usati con fede, e non come se fossero amuleti. La preghiera usata per benedire le immagini sacre insiste su due concetti: imitare le virtù di chi è rappresentato dall’immagine e ottenerne la protezione. Se uno credesse di potersi esporre a pericoli, ad esempio, andare a un culto satanico, sicuro di essere protetto da conseguenze malefiche perché porta al collo un’immagine sacra, sbaglierebbe di grosso. Le immagini sacre debbono incoraggiarci a vivere coerentemente la vita cristiana, come l’immagine stessa ci suggerisce.

Il mio parroco sostiene che il miglior esorcismo è la confessione.
Il suo parroco ha ragione. Il mezzo più diretto che combatte Satana è la confessione, perché è il sacramento che strappa le anime al demonio, dà forza contro il peccato, unisce sempre di più a Dio avviando le anime a uniformare sempre più la loro vita alla volontà divina. A tutte le persone colpite da mali malefici consiglia mo la confessione frequente, possibilmente settimanale.

Che cosa dice, riguardo agli esorcismi, il Catechismo della Chiesa Cattolica?
Ne tratta espressamente in quattro paragrafi. Al n. 517, parlando della Redenzione operata da Cristo, ri corda anche i suoi esorcismi. Il n. 550 dice testualmente: «La venuta del Regno di Dio è la sconfitta del regno di Satana. “Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto tra voi il Regno di Dio” (Mt 12,28). Gli esorcismi di Gesù liberano alcuni uomini dal tormento dei demoni. Anticipano la grande vittoria di Gesù sul “principe di questo mondo” (Gv 12,31)».
Il n. 1237 tratta degli esorcismi inseriti nel battesimo. «Dal momento che il battesimo significa la liberazione dal peccato e dal suo istigatore, il diavolo, vie ne pronunciato uno o più esorcismi sul candidato. Questi viene unto con l’olio del catecumeni, oppure il celebrante impone su di lui la mano, ed egli rinunzia esplicitamente a Satana. Così preparato, può professare la fede del la Chiesa alla quale sarà consegnato per mezzo del battesimo».
Il n. 1673 è il più dettagliato. Dice come nell’esorcismo è la Chiesa che domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influenza del Maligno. In tal modo esercita il potere e il compito di esorcizzare, ricevuto da Cristo. «L’esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall’influenza demoniaca».
Si noti questa importante precisazione, in cui si riconosce che non esiste solo la vera e propria possessione diabolica, ma esistono anche altre forme di influenza demoniaca. Rimandiamo al testo per le altre precisazioni che contiene.