L’Italia segnala un leggero calo delle morti e dei casi di coronavirus

Il tasso di infezione da coronavirus in Italia è rallentato per il quarto giorno consecutivo mercoledì, e anche il numero totale di decessi è diminuito, sebbene sia rimasto elevato a 683.

Ciò ha portato il numero totale dei defunti a 7.503, secondo gli ultimi dati del Dipartimento della Protezione Civile in Italia.

Sono stati confermati 5.210 nuovi casi, leggermente meno dei 5.249 di martedì.

Il numero totale di casi rilevati in Italia dall’inizio dell’epidemia ha superato i 74.000

Mercoledì l’Italia ha registrato un numero inferiore di casi rispetto agli Stati Uniti (5.797) o alla Spagna (5.552) secondo gli ultimi dati .

Circa 9000 persone in Italia che erano state infettate dal virus hanno ora recuperato le cifre mostrate.

33 dei deceduti sono medici e un totale di 5.000 operatori sanitari italiani sono stati infettati, secondo i dati dell’Istituto di sanità superiore italiano.

Quasi 4.500 dei decessi sono avvenuti nella sola regione della Lombardia più colpita, e ce ne sono stati più di 1.000 in Emilia-Romagna.

La maggior parte delle infezioni si è verificata anche in Lombardia, dove sono stati registrati i primi casi di trasmissione comunitaria alla fine di febbraio e in altre regioni settentrionali

Il mondo sta osservando attentamente le prove che il numero di casi e decessi in Italia stanno diminuendo e che le misure di quarantena a livello nazionale adottate poco più di due settimane fa hanno funzionato come sperato.

Ci sono state grandi speranze dopo che il numero di vittime è diminuito per due giorni consecutivi la domenica e il lunedì. Ma il bilancio giornaliero di martedì è stato il secondo più alto registrato in Italia dall’inizio della crisi.

Tuttavia, mentre il numero di casi continua a salire quotidianamente, ora sta rallentando da quattro giorni di seguito.

Tuttavia, pochi scienziati si aspettano che i numeri dell’Italia – se stanno davvero calando – seguiranno una linea discendente costante.

Gli esperti hanno previsto che il numero di casi raggiungerà il picco in Italia a un certo punto dal 23 marzo in poi – forse all’inizio di aprile – anche se molti sottolineano che le variazioni regionali e altri fattori indicano che è molto difficile prevederlo.

Il capo della protezione civile Angelo Borrelli, che di solito consegna gli aggiornamenti tutti i giorni alle 18:00, non era presente per dare i numeri mercoledì, secondo quanto riferito sarebbe stato ricoverato in ospedale con la febbre.

Borrelli è in attesa del risultato di un secondo test con tampone di coronavirus, dopo aver avuto un risultato negativo alcuni giorni fa, secondo i media italiani.