Devozione pratica del giorno: imitare la carità dei Magi

L’amore fu il movente del loro viaggio. Vista la stella come banditrice del nato Re, sentirono un alito d’amore che li infiammava a cercarlo, ad adorarlo, ad amarlo, e subito partirono. Quantunque Iddio sia invisibile, tutte le creature ci spirano un alito d’amore a Dio; il cielo, le erbe, i fiori, scrive S. Agostino, mi dicono di amarti, o Dio; il cuore soddisfatto solo in Dio, ci invita, ci spinge ad amarlo, e noi come sappiamo sollevarci dalle creature al Creatore? Sursum corda: In alto i cuori.

L’amore fu il fine del loro viaggio. Non li guidava alla capanna l’interesse, l’onore, l’ambizione, l’amor proprio; ma un segreto e ardente amor di Dio. Perché sei stato creato? Per conoscere ed amare Dio. – A che fine ti è concessa la vita? Per amare e servire Dio. – Che ti aspetta in Cielo? Il possesso dell’amore di Dio. – E tu Fami Iddio? Quali sacrifici fai per amore di Dio?

Tenerezze d’amore nei Magi. Chi sa ripetere ai piedi di Gesù bambino gli slanci, le offerte, le promesse, le consacrazioni dei Magi? E chi sa ridire le carezze, le consolazioni ottenute da Gesù? Molti lamentano la mancanza di dolcezze spirituali, ma dove sono i sacrifici ed i meriti nostri per ottenerle? Gesù solo alla fine del viaggio consolò i Magi e noi cosa pretendiamo? d’essere subito esauditi e senza sacrifizi?

PRATICA. – Recitando tre Pater ed Ave in onore dei Magi, domanda loro di ottenerti una scintilla d’amore a Dio, per te fatto bambino.