Devozione ai Santi: il pensiero di Padre Pio del 18 Agosto

20. «Padre, perché piangete quando ricevete Gesù nella santa comunione?». Risposta: «Se la Chiesa emette il grido: “Non sdegnasti il seno della Vergine”, parlando dell’incarnazione del Verbo nel seno dell’Immacolata, cosa non si dirà di noi miserabili?! Ma Gesù ci ha detto: “Chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non avrà la vita eterna”; e allora accostiamoci alla santa comunione con tanto amore e timore. Tutta la giornata sia preparazione e ringraziamento alla santa comunione».

21. Se non ti è concesso di poterti trattenere a lungo in preghiera, in letture, ecc., non devi per questo sconfortarti. Finché avrai Gesù sacramentato ogni mattina, devi stimarti fortunatissima.
Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesù, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell’anima ed egli verrà e resterà sempre unito con l’anima mediante la sua grazia ed il suo santo amore.
Vola con lo spirito dinanzi al tabernacolo, quando non ci puoi andare col corpo, e là sfoga le ardenti brame e parla e prega ed abbraccia il Diletto delle anime meglio che se ti fosse dato di riceverlo sacramentalmente.

22. Gesù solo può comprendere che pena sia per me, allorché mi si prepara davanti la scena dolorosa del Calvario. È parimenti incomprensibile che sollievo si dà a Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova un’anima che per amor suo gli chiede non consolazioni, ma di essere fatta partecipe dei suoi medesimi dolori.

23. Non abituatevi mai alla Messa.

24. Ogni santa messa ben ascoltata e con devozione, produce nella nostra anima effetti meravigliosi, abbondanti grazie spirituali e materiali, che noi stessi non conosciamo. Per tal fine non spendere inutilmente il tuo denaro, sacrificalo e vieni su per ascoltare la santa messa.
Il mondo potrebbe stare anche senza sole, ma non può stare senza la santa messa.

25. Alla domenica, Messa e Rosario!

26. Nell’assistere alla santa messa rinnova la tua fede e medita quale vittima s’immola per te alla divina giustizia per placarla e renderla propizia.
Quando stai bene, la messa l’ascolti. Quando stai male, e non puoi assistervi, la messa la dici.

27. In questi tempi così tristi di morta fede, di empietà trionfante, il mezzo più sicuro per mantenersi esente dal pestifero morbo che ci circonda, è quello di fortificarsi con questo cibo eucaristico. Il che non si potrà facilmente ottenere da chi vive mesi e mesi senza satollarsi delle carni immacolate del divino Agnello.

28. Io fo punto, perché la campana mi chiama e mi sollecita; ed io me ne vado al torchio della chiesa, al santo altare, dove continuamente stilla il vino sacro del sangue di quell’uva deliziosa e singolare di cui a soli pochi fortunati è permesso inebriarsi. Là — come voi sapete, non posso fare altrimenti — io vi presenterò al celeste Padre nell’unione del suo Figlio, il quale, per il quale e mediante il quale io sono tutto vostro nel Signore.

29. Vedete quanti dispregi e quanti sacrilegi si commettono dai figliuoli degli uomini verso l’umanità sacrosanta del suo Figliuolo nel sacramento dell’Amore? A noi tocca, giacché dalla bontà del Signore siamo stati prescelti nella sua Chiesa, al dir di san Pietro, a «regale sacerdozio» (1Pt 2,9), a noi tocca, dico, difendere l’onore di questo mansuetissimo Agnello, sempre sollecito quando si tratta di patrocinare la causa delle anime, sempre muto allorché trattasi della propria causa.

30. Gesù mio, salva tutti; io mi offro vittima per tutti; rafforzami, prendi questo cuore, riempilo del tuo amore e poi comandami ciò che vuoi.