Devozione a Padre Pio: il suo pensiero di oggi 14 Agosto

10. Il Signore talvolta ti fa sentire il peso della croce. Questo peso ti sembra intollerabile, ma tu lo porti perché il Signore nel suo amore e nella sua misericordia ti stende la mano e ti dà la forza.

11. Preferirei mille croci, anzi ogni croce mi sarebbe dolce e leggera, se non avessi questa prova, di sentirmi cioè sempre nell’incertezza di piacere al Signore nelle mie operazioni… È doloroso vivere così…
Mi rassegno, ma la rassegnazione, il mio fiat mi sembra così freddo, vano!… Che mistero! Gesù deve pensarci lui solo.

12. Ama Gesù; amalo tanto; ma per questo, ama di più il sacrificio.

13. Il cuore buono è sempre forte; egli soffre, ma cela le sue lacrime e si consola sacrificandosi per il prossimo e per Dio.

14. Chi comincia ad amare deve essere pronto a soffrire.

15. Non temere le avversità perché esse mettono l’anima ai piedi della croce e la croce la mette alle porte del cielo, dove troverà colui che è il trionfatore della morte, che la introdurrà negli eterni gaudi.

16. Se soffri con rassegnazione al suo volere tu non l’offendi ma lo ami. E il tuo cuore avrà grande conforto se pensi che nell’ora del dolore Gesù stesso soffre in te e per te. Egli non ti ha abbandonato quando fuggivi da lui; perché dovrebbe abbandonarti ora che nel martirio dell’anima tua gli dai prove d’amore?

17. Saliamo con generosità il Calvario per amore di colui che s’immolò per nostro amore e siamo pazienti, certi di spiccare il volo per il Tabor.

18. Tieniti fortemente e costantemente a Dio unita, consacrandogli tutti i tuoi affetti, tutti i tuoi travagli, tutta te stessa, attendendo con pazienza il ritorno del bel sole, allorquando piacerà allo sposo visitarti con la prova delle aridità, delle desolazioni e dei bui di spirito.

19. Pregate San Giuseppe!

20. Sì, io amo la croce, la croce sola; l’amo perché la vedo sempre alle spalle di Gesù.

21. I veri servi di Dio hanno sempre più stimato l’avversità, come più conforme alla strada che percorse il nostro Capo, il quale operò la nostra salute a mezzo della croce e degli obbrobri.

22. La sorte delle anime elette è il patire; è la sofferenza sopportata cristianamente condizione a cui Dio, autore di ogni grazia e di ogni dono conducente a salute, ha stabilito di darci la gloria.

23. Sii sempre amante del dolore il quale, oltre ad essere l’opera della divina sapienza, ci rivela, meglio ancora, l’opera del suo amore.

24. Lasciate pure che la natura si risenta dinanzi al soffrire, poiché niente vi è in questo di più naturale all’infuori del peccato; la vostra volontà, col divino aiuto, sarà sempre superiore ed il divino amore non verrà mai meno nel vostro spirito, se non tralasciate la preghiera.

25. Vorrei volare per invitare le creature tutte di amare Gesù, di amare Maria.

26. Gesù, Maria, Giuseppe.

27. La vita è un Calvario; ma conviene salire allegramente. Le croci sono i monili dello Sposo ed io ne sono geloso. Le mie sofferenze sono piacevoli. Soffro solo quando non soffro.